Psicomotricità
Alcuni tipi di difficoltà motorie, relazionali, emotive o legate all'attenzione possono compromettere lo sviluppo dei bambini e la loro interazione con il mondo esterno.
La psicomotricità in questi casi si propone come una soluzione ludica, con particolare attenzione rivolta ai bisogni dei bambini, in grado di intervenire in alcune aree dello sviluppo infantile a scopo psico-educativo oppure riabilitativo.
Cos'è e cosa si intende per psicomotricità?
La psicomotricità è una pratica educativa nata negli anni '60 in Francia e ha iniziato a diffondersi in Italia circa venti anni dopo. È una disciplina che, attraverso movimento e gioco, aiuta ad armonizzare le emozioni, il corpo e alcuni aspetti cognitivi. I principali obiettivi di quest'attività sono rivolti ad un sviluppo equilibrato ed armonioso dell'identità del bambino tramite la conoscenza e la padronanza del proprio corpo e alla capacità di comunicare all'esterno.
Quando un bambino ha bisogno di psicomotricità? Quando ricorrere alla psicomotricità?
La psicomotricità educativa infantile è particolarmente utile e indicata per tutti quei bambini più introversi e insicuri, poiché è in grado di aumentarne l'autostima e le capacità comunicative. La terapia psicomotoria è però utile anche nei bambini troppo vivaci ed estroversi che tendono ad avere maggiori difficoltà a concentrarsi.
Affinché la psicomotricità sia efficace sono necessari due elementi: professionalità del psicomotricista e una terapia ben strutturata e studiata.
Psicomotricità, fino a che età?
Avendo sempre in mente che ogni bambino è unico, generalmente la psicomotricità si può praticare dagli otto mesi fino agli otto anni. È lo psicomotricista che poi individua il percorso più adatto a ciascun bambino in base ai suoi bisogni, ai suoi progressi e al suo livello cognitivo.